Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Giunge carico di provviste il vecchio servo di Agamennone.
vecchio
Dov'è, dov'è la giovinetta mia
veneranda signora, d’Agamènnone
che un giorno io stesso nutricai, la figlia?
Com’è l’accesso alla sua casa ripido,
per farlo a piedi un vecchio tutto grinze,
quale sono io! Ma, tuttavia, bisogna
il curvo dorso e il tremolo ginocchio
trascinar dagli amici.
Elettra esce.
O figlia mia,
son qui: ti trovo proprio sulla soglia.
Questo agnello ti reco or ora nato,
scelto dalla mia greggia, e questi serti,
e questo vecchio balsamo di Bacco,
di fragranza perfetta: è poco; eppure
basta una coppa in questo vin piú debole,
a renderlo soave. Intanto io voglio
con questo lembo dei miei panni tergere
le ciglia mie, che molli son di lagrime.