nei frodolenti nodi,
cosí lagrimo anche io
pel tuo misero fato, o padre mio,
Antistrofe II
che del tuo sangue facesti vermiglio
l’ultimo bagno, il fatale giaciglio.
Ahimè misera, ahimè!
Della bipenne o furia
amara, o amara insidia
al ritorno da Troia! Oh, non ghirlande
la sposa offerse a te,
non dïadema; ma al duplice taglio,
con onta nefanda,
essa t’espose del ferro d’Egisto;
e accoglie, compagno del talamo, il tristo.
Ahi, ahi, la fronte lacera!
Come lunghessi i vortici
d’un fiume, il cigno chiama con le querule
armoniche melodi
il padre suo carissimo
che d’una rete giacque
nei frodolenti nodi,
cosí lagrimo anch’io
pel tuo misero fato, o padre mio.