Volge il viso a tetra.
O padre, o tu che della Notte ombrosa
abiti la magione, il figlio tuo
ti chiama, Oreste; e tu giungi al soccorso
di chi ti prega: ch’io, misero, ingiuste
pene soffro per te: da tuo fratello
tradito sono, perché feci quanto
chiedea giustizia: io vo’ per questo uccidere
la sua consorte; e tu giungi a soccorrerci.
elettra
Padre, odi, accorri dai profondi baratri
d’Averno, ai figli tuoi che per te muoiono.
pilade
Del mio padre parente, odi, Agamènnone
anche le preci mie: salva i tuoi figli.
oreste
La madre uccisi.
pilade
Anch’io la spada strinsi.
elettra
Ed anch’io v’esortai, troncai l’indugio.