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ELENA 209

Alla corifea.

                                             E tu,
benigna taci, ti scongiuro; e, forse,
te, me salvando, anche salvar potrò.

teoclimeno
Entra, accompagnato da schiavi.

Come ordinò lo straniero, in fila
movete, o servi, con gli arredi funebri
dell’esequie marine. Elena, e tu,
se non ti par ch’io dica male, ascoltami,
rimani qui: gli stessi onori puoi
render, presso o lontano, al tuo consorte.
Ch’io temo che una gran brama t’invada,
e a gittarti nei flutti il cuor t'induca,
piena d’amore per l’antico sposo.
Ché troppo, ancor lungi da lui, lo gemi.

elena

M’è d’uopo, o nuovo sposo mio, che onori
il mio primo connubio, e la mia prima
vita di sposa. Io per l’amore ch’ebbi
al mio sposo, vorrei seco morire;
ma qual per lui grazia sarebbe, morte
con lui già morto avere? I doni funebri
lascia dunque ch’io rechi al suo cadavere;
e i Numi a te quello ch’io bramo accordino,
e a questo stranïer, che meco all’opera
si accinge. E in me la sposa che tu meriti
d’avere, in casa avrai: ché Menelao

Euripide - Tragedie, VII - 14