elettra
Caro, uccidimi tu, ché niun Argivo
possa oltraggiar la figlia d’Agamènnone.
oreste
Io non t’ucciderò: mi basta il sangue
materno: come vuoi tu stessa ucciditi.
elettra
E sia: di te men pronta io non sarò.
Ma prima vo’ le braccia al collo cingerti.
oreste
Godi pur questa vana gioia, se
gioia è pure abbracciar chi a morte è presso.
elettra
Caro, che il nome a tua sorella piú
grato possiedi, e con lei sola un’anima!
oreste
Strugger tu mi farai. Pure, l’abbraccio
amoroso ricambio. E qual ritegno
avere io piú dovrei, misero? O seno
della sorella mia, soavi abbracci,
questi ricambi affettuosi, invece
delle nozze e dei figli, al petto stringo.