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ORESTE | 159 |
su te piombando, lagrima su lagrima
un Nume avverso, e di tua madre vendica
il sangue che l’esàgita.
La tua sorte commisero, commisero.
Poco felicità dura per gli uomini.
Come vela di celere
piccola barca, la sommerge un Dèmone
sotto i marosi di travagli orribili,
siccome all’estuar di flutti rabidi.
Or, quale altra progenie
io venerar dovrei piú dei Cecròpidi,
che da nozze divine ebbero origine?