elena
Pur non conviene a servi un tale ufficio.
elettra
Perché non mandi la tua figlia Ermíone?
elena
Tra la folla sconvien muovere a vergini.
elettra
Renderebbe mercede a chi la crebbe.
elena
Tu dici bene, e il tuo consiglio io seguo:
mia figlia manderò: tu dici bene. —
Esci di casa, o mia figliuola, o Ermíone.
Esce la fanciulla Ermione.
Questi libami e queste ciocche prendi
dalle mie mani, ed alla tomba recati
di Clitemnèstra, e latte a miel commisto
versaci, e spuma di purpureo vino,
e del tumulo stando in su la vetta
parla cosí: «Questi libami t’offre
Elena, tua sorella: al tuo sepolcro
non venne, per temer l’argive turbe».
E a me benigna, e a te volga la mente,
dille, e al mio sposo, e a questi due, che, miseri,