oreste
Parti già, fedelissimo cuore?
elettra
Vado; e molle è di pianto il mio ciglio.
oreste
a Pilade.
Parti lieto; ed Elettra tua sposa,
o Pílade, sia.
Elettra e Pilade partono.
il dioscuro
Delle nozze pensiero egli avrà.
Appaiono da lontano le Erinni.
Ma tu fuggi ad Atene: da queste
cagne fuggi: ché il piede terribile
su te spingono: han negra la pelle,
per mani hanno serpi, di spasimi
dolorosi è la loro pastura! —
Oreste fugge.
Sopra il mar di Sicilia in gran fretta
noi moviamo, a salvare le prore
ch’ivi inoltrano. I piani dell’ètere
trascorrendo, agl’iniqui soccorso
rifiutiamo; ma quanti hanno cara
la pietà, la giustizia, noi sciolti