Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) V.djvu/85

82 EURIPIDE

alzarono le lame; e un vecchio servo
lo riconobbe; e a tuo fratello súbito,
con guida di vittoria e di trionfo,
ghirlandaron la fronte. Or giunge ei stesso,
e un capo reca a te, non della Gòrgone,
bensí dell’odio tuo, d’Egisto. Sangue,
di sangue usura, il morto ebbe in compenso.

coro

Lancia il piede alla danza, o diletta,
spicca un salto, con grazia, nell’ètere,
agilissima, al par di cervetta.
Tuo fratello trionfa: è piú nobile
il suo serto di quel che su l’onda
dell’Alfeo si guadagna: il tuo cantico
di vittoria ai miei balli risponda.

elettra

O luce, e raggio che dai quattro vibri
destrieri del Sole, o Terra, o Notte
che velavi il mio sguardo, e adesso libero
attorno spazia, quando Egisto è morto,
l’uccisore del padre! Or, quante gioie
chiude la casa, che le chiome adornino,
amiche, prenderò: ghirlande al capo
vô del fratel vittorioso cingerne.
Entra in casa.