barbaramente dai nemici ucciso.
Ma chi l’uccise, il frodolento Ulisse,
degna pena pagarne un dí dovrà.
canto
Strofe
Con accorata nenia
te piangerò, mio figlio,
te, di tua madre cruccio,
quando movesti a Troia.
Tristo il viaggio fu, gli auspíci tristi:
ch’io rattenerti volli su quel tramite,
ti scongiurava il padre; e tu partisti.
Diletto, oh, quanto duolo
è il mio per te, diletto mio figliuolo!
coro
Per quanto a me, che a lui non son di sangue
stretto, s’addice, anch’io piango tuo figlio.
Antistrofe
Deh, muoia il germe d’Eneo,
e di Laerte il germine,
che me d’un fulgidissimo
figlio ha privato; ed Elena
muoia, che vagabonda al frigio letto
giunse dalla tua reggia, e a te miserrima
fine sotto Ilio inflisse, o mio diletto.
E quanti tetti e quanti
vuoti furon per lei d’eroi prestanti!