reso
Chi dopo lui, piú prode è nell’esercito?
ettore
Punto da meno Aiace non mi sembra,
né il figlio di Tidèo. Poi, lo scaltrissimo
Ulisse v’è, maestro di furbizie,
e cuore audace quanto basta. Mali
a questa terra egli recò gravissimi;
ché nel tempio d’Atena a notte ei venne,
e il simulacro ne rubò, l’addusse
ai legni achivi. In veste da pitocco,
da vagabondo un altro giorno entrò
dentro le torri, ed imprecava mille
danni agli Argivi; e ad Ilio esploratore
l’avean mandato. E uccise poi le scolte
delle porte i custodi, e s’involò.
Sopra l’ara timbrèa, nei pressi d’Ilio
sempre in agguato sta. Dobbiamo un tristo
di furbizie campione in lui combattere.
reso
A faccia a faccia abbattere il nemico,
e non di furto brama un cuor magnanimo.
Quest’uom, che, come dici tu, s’appiatta
in agguati furtivi, e trama insidie,
vivo lo prenderò, l’infilerò
per la schiena in un palo, e l’esporrò
sopra la soglia della porta, pasto