Strofe II
Dunque, di nuovo la vetusta Troia
adunerà da mane a sera i tíasi
d’innamorati intorno ai colmi calici,
tra le canzoni, e il volgere
ebbro di gare che da destra muovano,
poi che, ben lungi d’Ilio,
gli Atrídi a Sparta moveran sul pelago.
Con la tua man tu possa, o mio diletto,
con la tua lancia a mia salvezza compiere
questa impresa, e tornar quindi al tuo tetto.
Antistrofe II
Vieni, móstrati, fa’ caro, che l’aureo
tuo scudo agli occhi del Pelíde sfolgori:
dove del carro il giro s’apre, innalzalo
obliquo, i puledri èccita,
vibra della zagaglia il doppio cúspide.
Non danzerà nel tempio
d’Era in Argo mai piú, chi ardisca attenderti.
Ma questo suolo, poi che avrà lo stame
tronco del viver suo la parca tracia,
lo accoglierà, dolcissimo gravame.