che fuggano gli Achèi, ti esalti, vuoi
muover le schiere, e traversar la fossa
nel buio della notte. Or, quando avessi
traversata la sua cupa voragine,
se volti in fuga non trovassi, ma
alla tua lancia volti gli avversari,
vinto saresti, e a Troia non faresti
ritorno piú. Come potresti, infatti,
in una rotta, superare i valli,
come, senza spezzar gli assi, potrebbero
i cavalieri attraversare i ponti?
E se tu vinci, il figlio di Pelèo,
campione fresco, piomberà su te,
né lascerà che tu le navi bruci,
né che gli Achei, come disegni, stermini.
Ché bollente è quell’uomo, e a torre simile
la sua baldanza. Lascia pur che in pace
presso agli scudi dormano le schiere
dopo il travaglio della guerra. E al campo
dei nemici, direi, si mandi un uomo,
di buona voglia, ad esplorar. Se proprio
volgono a fuga, su l’argivo esercito
noi piomberemo: se un’insidia invece
questa notturna luminaria asconde,
dal nostro esplorator la frode appresa,
terrem consiglio. Io cosí penso, o re.
coro
Strofe
Ciò mi convince. Tu pure a questo parere appígliati.
Le temerarie gesta dei duci m’aggradan poco.
Miglior consiglio