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dove mi volgerò?
Al par di nave che i lini ammàina,
serrando ai fianchi questo mio manto,
starò su questo ferale talamo,
ai miei figliuoli vigile accanto.
coro
Fu, sciagurato, la tua colpa orribile;
ed un turpe martirio
degno del tuo delitto
un Dèmone a te avverso ora t’ha inflitto.
polimestore
Ahimè, ahimè, di Tracia
stirpi, maestri di lancia, guerrieri
di Marte prediletti,
maestri di corsieri.
Ahimè Achèi!
Ahimè, Atrídi,
udite i miei gridi i miei gridi i miei gridi?
Venite qui, correte, per gl’Iddei.
Non m’ode alcuno, nessun m’aiuta?
Che mai s’indugia?
Le femmine m’uccisero,
le femmine prigioni entro le tende.
Orrende sono le mie pene, orrende.
Ahimè, vergogna mia!
Volgermi dove posso, a qual via?
A volo, forse, nell’etèreo loco
dove Orione e Sirio
dagli occhi dardeggiano