coro
Strofe I
Ilio, diletta patria mia, nel novero
piú non sei delle rocche inespugnabili,
tale d’Ellèni te nasconde un nuvolo,
dalle lancie distrutta, dalle cuspidi.
Il serto è raso delle torri, orribile
è la macchia su te della fuliggine:
mai piú non potrò, misera,
il piede a te rivolgere.
Antistrofe II
Fui perduta che a mezzo eran le ténebre,
quando ha tregua il convito, e su le palpebre
si effonde il dolce sonno; e dopo i cantici,
dopo i gioiosi sacrifici, il talamo
accoglieva il mio sposo; e la sua lancia
presso il piòl: ché piú le moltitudini
non vedeva dei nauti
venuti al sacco d’Ilio.
Strofe II
lo componea fra i vincoli
delle bende i miei riccioli,