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ORESTE 219


elettra

Prendetela in ostaggio al suo ritorno.

oreste

Qual vantaggio a noi tre ciò recherebbe?

elettra

Morta ch’Elena sia, se Menelao
contro me, contro te, contro costui
infierire vorrà, digli che morte
ad Ermïòn darai: dovrai la spada
alla gola tener della fanciulla.
E se, pure vedendo il corpo d’Elena
nel sangue immerso, per salvar la figlia,
salvo ti manderà, lascia che viva
essa rimanga al padre suo. Se invece
del cuor domare non saprà l’acredine,
e ucciderti vorrà, tu nella gola
la fanciulla trafiggi. E certo io sono
che, pur se in prima impetuoso ei giunga,
ben presto il suo furor mitigherà:
eh egli ardito non è, non coraggioso.
Questo è il mio schermo di salvezza. Ho detto.

oreste

O tu che d’uomo il cuor, le membra insigni
hai di bellezza femminil, deh quanto
degna di viver sei, piú che di morte!