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ECUBA 203

contro te suscitava? Non piú
io, tua misera figlia, compagna
sarò della misera
tua vecchiaia servil. Come cucciolo
nutrito su l’alpe,
o tapina vedrai me, tapina
vitella, strappata
dalla tua man, sgozzata,
sospinta nell’Ade,
fra le tenebre inferne, dov’io
giacerò, trista me, tra i defunti.
La sciagura tua, madre, deploro
con flebili gemiti; ma
la mia vita, vergogna e sozzura,
non rimango; e per me fu morire
la sorte migliore.
coro
Ecuba, in fretta qui s’avanza Ulisse,
che reca a te qualche novello annunzio
{{Vc|Giunge Ulisse.
ulisse
La volontà credo io che dell’esercito
già tu conosca, e il voto, o donna; eppure
te lo dirò. Fu dagli Achei deciso
che Polissena, la tua figlia, vittima
cada sopra la tomba alta d’Achille;
ed impongono a me che guida e scorta
della fanciulla sia. Del sacrificio
sacerdote e ministro eletto fu