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Davanti alla tenda di Agamennone appare l’ombra di Polidoro.
ombra di polidoro

I recessi dei morti, e della tenebra
le porte abbandonate, ove lontano
dagli altri Numi Ade soggiorna, io giungo
qui: Polidoro io son, d’Ecuba figlio,
che nacque da Cissèo: mio padre fu
Priamo, che, quando su la frigia rocca
la minaccia incombé che sotto l’aste
cadesse degli Achei, dal suol di Troia
lontano mi mandò, di Polinèstore
alla magion, dell’ospite di Troia,
che il pian ferace piú d’ogni altro semina
del Chersoneso, e quelle genti amiche
di corsïeri, con la forza regge.
E meco insieme, di nascosto il padre
molto oro gl’inviò, perché, se mai
vinte le mura d’Ilio procombessero,
non dovessero i suoi figli superstiti
conoscer la penuria. Ed il piú giovine
ero io dei Priamídi; e dalla terra