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LE TROADI 173

dalla patria io mi stacco, è la città
preda alle fiamme. Orsú, mio piede antico,
affretta, anche a fatica, ond’io la misera
città saluti. O Troia, che fra i barbari
grandezza un dí spiravi, il tuo gran nome
perderai presto. Arsa tu cadi, e noi
strappano schiave dalla patria. O Numi!.....
Ma perché dunque i Numi invoco? Furono
anche prima invocati, e non udirono.
Su, corriam verso il rogo: a me dolcissimo
sarà con questa patria arsa soccombere.
Si lancia verso il fondo, dove vede ardere le fiamme.
taltibio
Le tue sciagure, in te, misera, accendono
furïoso delirio. Orsú, prendetela,
non abbiate riguardo. In man d’Ulisse
consegnarla bisogna. Essa è il suo premio.
{{Vc|{{Smaller|I soldati achei afferrano Ecuba, e la riconducono sul davanti della scena.
ecuba
Ahimè, ahi!
Figlio di Crono, Signore di Frigia,
padre di nostra progenie,
l’iniquo strazio non vedi che soffrono
i figli di Dàrdano?