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ecuba
Le piaghe tue di bende io cuopro: misero
medico, sol di nome, e non già d’opere!
Tuo padre al resto penserà, fra i morti.
coro
Colpisci la fronte,
la mano vi lasci l’impronte.
Ahimè, ahimè!
ecuba
O donne carissime!
coro
Ecuba parli ad amiche. Tu gridi. Perché?
ecuba
Dunque, null’altro che la mia rovina
vollero i Numi. Piú d’ogni città
Troia odiosa ad essi fu: le vittime
su l’are vanamente arsero. Eppure,
se noi sepolti avesse il Dio, la terra
tutta di sotto in su capovolgendo,
noi saremmo scomparsi, e senza avere
canti largiti alle future genti,
privi d’inni saremmo. Orvia, la salma
seppellite nel suo povero tumulo.