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coro
Strofe
O Musa, per Ilio
intona fra lagrime
il canto funereo
degl’inni novelli
che adesso per Troia m’appresto a cantare.
Come io per il cocchio dall’orma quadruplice
perduta fui, misera, fui schiava agli Argivi,
allor che dinanzi alla porta
il cavallo dagli aurei frontali
lasciar, pieno d’armi, che al cielo
mandava il rimbombo.
E, asceso sovr’essa la rocca,
il popol di Troia gridò:
«Cessaron le pene: quest’idolo,
su dunque, alla vergine d’Ilio
offrite, alla figlia di Giove».
Chi mai non uscí dalla casa,
delle giovani, chi dei vegliardi?
E, gioendo, canzoni intonando,
accolsero il loro esterminio.