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RESO | 5 |
Ma il tentativo del Reso è assai piú ardito. Qui l’azione non solo incomincia, ma si svolge per intero nel cuor della notte, dalle prime alle ultime scene, nelle quali solamente è l’annuncio dell’alba che irromperà fra poco sul mondo.
E se per un momento immaginiamo il dramma in un teatro chiuso moderno, e realizzati tutti gli effetti di luce chiaramente suggeriti dal contesto, risulta evidente la bella concezione del poeta.
Sopra uno sfondo costante d’impenetrabile buio, i varii personaggi avanzano a volta a volta verso un primo piano, dove rimangono illuminati dalle fiaccole, e si compongono in gruppi, e si sciolgono, spariscono, per lasciar tutto nuovamente nel buio.
Visione non realizzabile all’aria aperta, di giorno; ma mette conto di veder con quanta industria e con quanta efficacia il poeta sappia per tutto il dramma, col mezzo di continui opportuni richiami, infondere nello spirito del lettore, e, anche, d’ogni spettatore sensibile, la medesima visione che si librava al suo spirito.
Ecco i molteplici accenni ai fuochi che brillano lontano.
43 - coro.
Ettore, alto s’espande
fragor, fra il buio, dell’argivo esercito:
le stazioni delle navi brillano.
78 - ettore.
Perché tanti, se no, fuochi arderebbero?
81 - coro.
Mai, prima d’ora, tanti fuochi accesero.