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ELETTRA 115


oreste

Parti già, fedelissimo cuore?

elettra

Vado; e molle è di pianto il mio ciglio.

oreste
a Pilade.

Parti lieto; ed Elettra tua sposa,
o Pílade, sia.
Elettra e Pilade partono.

il dioscuro

Delle nozze pensiero egli avrà.
Appaiono da lontano le Erinni.

Ma tu fuggi ad Atene: da queste
cagne fuggi: ché il piede terribile
su te spingono: han negra la pelle,
per mani hanno serpi, di spasimi
dolorosi è la loro pastura! —
Oreste fugge.

Sopra il mar di Sicilia in gran fretta
noi moviamo, a salvare le prore
ch’ivi inoltrano. I piani dell’ètere
trascorrendo, agl’iniqui soccorso
rifiutiamo; ma quanti hanno cara
la pietà, la giustizia, noi sciolti