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82 | EURIPIDE |
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Ed eccoci giunti a quasi contrapporre la tragicità alla umanità.
E in certo modo, è cosí. La tragicità è infatti qualche cosa tra il ferino e il divino, che ci colpisce e ci stordisce piú che non ci commuova. E, innanzi tutto, bisogna guardarsi molto bene dall’identificarla, come fanno molti critici accademici, e, massime, i francesi, con l’eroismo, o, addirittura e peggio, con la solennità decorosa.
Pigliamo un esempio concreto, la pittura già ricordata di Ifigenia nell’Agamennone:
Gli appelli al padre e le preghiere, nulla |
D’eroico, non c’è proprio nulla. È una povera e debole fanciulla, che sino all’ultimo lotta e si dibatte per non morire, e infine, resa muta dal bavaglio, ancora implora con gli occhi.