araldo
Quel che la Diva a queste are condusse.
toante
Oh prodigio, dirò, piú che prodigio!
araldo
A questo or non pensare, e invece ascoltami.
Odimi bene, e chiaro avvisa il modo
d’inseguir gli stranieri, e di riprenderli.
toante
Parla, ché bene tu dicevi. Tanto
la via di fuga sopra il mar, per essi
breve non è, che all’armi nostre sfuggano.
araldo
Poi che al lido marin giungemmo, dove
il battello d’Oreste era ormeggiato,
né si vedea, la figlia d’Agamènnone
ingiunse a noi, che portavamo i ceppi,
per tuo comando, dei foresti, che
restassimo in disparte, insin che il fuoco
ella accendesse, e celebrasse i riti
ch’ella dovea, misterïosi. E prese