Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) IV.djvu/29

26 EURIPIDE


demofonte

E neppure io; ma non ch’io ceda i supplici.

copreo

Eppur li prenderò: ché m’appartengono.

demofonte

Facile allor non ti sarà tornare.

copreo

Subito lo saprò: veniamo ai fatti.

demofonte
minaccia con lo scettro Copreo.

Toccali solo, e avrai ragion di piangere.

copreo

No, per gli dei, non battere l'araldo!

demofonte

Se quest’araldo far senno non sa!

copreo

Vattene: e tu, non lo toccare, o re.