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coro

Strofe I

Tu ripeti, Alcïone,
fra le rupi del pelago
la tua triste canzone28:
dicono a chi ben sa le tue querele
che tu piangi, al tuo sposo ognor fedele.
Anch’io per le mie nenie a te son pari,
senza piume augelletta, a cui de l’Ellade
i concilii son cari,
e Artèmide, che, vigile
ai parti, abita il cinzio
colle; e la palma da le molli foglie,
e i fusti de l’alloro
agile; e il ramo dell’ulivo glauco,
onde Latona un giorno ebbe ristoro;
e l’acque in giro effuse,
del palude ove il cigno, alito armonico,
ministro è delle Muse.

Antistrofe I

Su le mie guance flutti
proruppero di lagrime,
quando cadder distrutti