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IFIGENIA IN TAURIDE 259

E dà l’annuncio ch’io presso ad un’ara
caddi, per mano d’una donna d’Argo,
vittima sacra. E non tradir la mia
sorella, anche se tu distrutti miri
del padre mio la casa e il parentaggio.
Addio. Tu fra gli amici a me carissimo
fosti, o compagno dell’infanzia mia,
compagno delle mie cacce, che tante
volte portasti dei miei mali il carico.
Febo, il profeta, c’ingannò: lontano
quanto poteva piú, ci spinse d’Ellade,
con un’astuzia, per vergogna forse
dei suoi primi responsi; ai quali tutta
confidai la mia sorte, e mi convinsi,
ed uccisi la madre; e muoio anch’io.

pilade

Avrai la tomba; e mai non tradirò
la tua sorella, o misero: ché spento
piú ancor che vivo, a me caro sarai.
Ma del Nume il responso, ancor che a morte
tu sia vicino, ucciso ancor non t’ha.
Sventura estrema, se la sorte vuole,
talora adduce mutamenti estremi.

oreste

Taci: ché nulla a me giova il responso
di Febo: già dal tempio esce la donna.