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Maratona. Un tempio in fondo, sul davanti un altare sui cui gradini
stanno supplici Iolao e i fanciulletti figli di Ercole.


iolao

Antica mia convinzïone è questa:
che l'uom dabbene vive per il prossimo,
ma colui che proclive al lucro ha l’anima,
alla città disutile, scontroso
è da trattare, e solo a sé giovevole.
Non per sentita dire io ben lo so:
ch’io, per senso d’onore, e per rispetto
ai vincoli di sangue, accanto ad Ercole,
quand’egli ancora vivo era, affrontai
tante fatiche; e in Argo avrei potuto
viver tranquillo. Ed or ch’egli soggiorna
in cielo, sotto l’ali mie proteggo
i suoi figliuoli; e avrei bisogno io stesso
di chi mi proteggesse. E infatti, quando
il padre lor la terra abbandonò,
volle prima Euristèo darci la morte;
ma potemmo sfuggirgli: andò perduta
la patria allor, ma fu la vita salva.
E andiam cosí fuggendo, esuli errando