Al duce loro padre era Mecísteo,
che fu di Tàlao figlio.
Quivi era presso Stènelo,
figlio di Capanèo. Schierate in ordine
seguíano, e duce il figlio era di Tèseo,
sessanta navi d’Attica.
Palla, su carri alati e solidunguli
corsier’, diletto e fausto
emblema era al naviglio.
Strofe III
E dei Beòti vidi poi l’esercito,
cinquanta navi, che d’emblemi cariche
avean le poppe loro.
Di Cadmo sugli aplustri era l’immagine,
col suo serpente d’oro.
E il terrigeno Lèito,
comandava di Fòcide
l’oste navale . . . . . . . .
E il figlio d’Oilèo, che vien dall’inclita
città di Tronia, di numero pari
di Locride conduce i marinari.
Antistrofe III
Da Micene ciclopia
mandò l’Atríde in cento legni i nauti,
e su le navi stesse
era il germano, amico con l’amico,
perché l’Ellade avesse
vendetta della femmina
che per lo sposo barbaro