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Rientrano in scena Teseo, Adrasto e i figli degli eroi, che portano ciascuno l’urna con le ceneri del padre.
coro
Ahimè!
Ecco i lugubri resti, ecco l’ossa
dei figliuoli defunti. O ministre
dell’affranta vegliarda, prendeteli!
Non ha forza ella piú, pel cordoglio
dei figliuoli. Assai tempo ha vissuto,
s’è distrutta fra i crucci e le lagrime.
Qual tormento piú acerbo potresti
trovar fra i mortali,
che vedere dei figli la morte?

Strofe I
fanciulli
O madre, o madre misera,
del genitore io reco il corpo esanime;
piú grave il peso i crucci miei ne rendono:
in breve spazio io reco ogni mio bene.