il corpo al dilettissimo
consorte unendo in cenere
in un sol luogo,
scenderò nelle stanze di Persèfone.
Fido l’animo mio
ti sarà piú, nei regni sotterranei.
O nozze, o luce, addio!
Deh, simili giacigli
di giuste nozze, possano
trovare in Argo i figli!
D’insolubili nodi
cosí confuso il padre a una magnanima
consorte fu, con aure senza frodi.
corifea
Ecco tuo padre, il vecchio Ifi, che appressa
a udir le tue nuove parole. Ancora
le ignora; e a udirle, lieto non sarà.
Entra Ifi, senza accorgersi subito della figliuola.
ifi
O sciagurata, e sciagurato me
vecchio, che giungo, un duplice recando
lutto dei miei parenti: ché d’Etèocle
spento dall’armi dei Cadmèi, la salma
in patria voglio ricondurre; e cerco
la figlia mia, di Capanèo la sposa,
che sparí d’improvviso, che fuggí
via dalla casa: ché morir bramava