Entra un araldo di Tebe.
araldo
Il re dov’è di questa terra? A chi
di Creonte recar devo il messaggio,
che in Tebe ora ha il poter, poiché per mano
del fratel Poliníce, alle settemplici
mura di Tebe innanzi Etèocle cadde?
teseo
Prima di tutto, da un error le mosse
hai prese, o forestier, quando in Atene
tu cerchi un re: qui non comanda un solo:
libera è la città: comanda il popolo,
con i suoi deputati, a turno eletti
anno per anno; e privilegio alcuno
non hanno i ricchi: ugual diritto ha il povero.
araldo
Tu m’hai concesso un punto di vantaggio,
come al giuoco dei dadi. La città
dalla quale son giunto, è governata
da un uomo sol, non da la folla. E alcuno
quivi non è che a ciance esalti il popolo
pel proprio lucro, e qua e là lo volga.
Tutti miele, costor, tutti lusinghe
son pria, che in danno poscia si convertono.
E con calunnie nuove allor nascondono
gli antichi falli, e alla giustizia sfuggono.
D’altronde, come mai potrebbe il popolo,