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IPPOLITO 255


secondo semicoro

E che? Non ha giovani ancelle? Scevro
non è da rischi l’eccessivo zelo.

ancella

Stendete, indi levate il corpo misero,
dalla casa del re tristo custode.

corifea

Spenta, a quanto odo, è già la donna misera:
già la stendono, a guisa d’un cadavere.
Entra improvviso, correndo agitatissimo, Teseo.

teseo

Donne, sapete qual grido sia questo
ch’entro la reggia suona? Un alto strepito
dei famigli mi giunse. E me, che giungo
dal consulto del Dio, degno non reputa
la casa mia che gli usci mi si schiudano,
che lietamente mi si accolga. Forse
qualche calamità nuova, percosse
di Pittèo la vecchiaia? Avanti molto
egli è già nella vita; eppur dogliosa
la sua partenza mi sarebbe assai.

corifea

Non colpí vecchi la sciagura: giovani,
morendo, il cuor ti crucceranno, o re.