per la sciagura mia, tal, che onorata
dei miei figli la vita io renderò,
ed io dal male ove caduta sono
avrò sollievo. Mai non macchierò
la progenie di Creta; e non andrò,
dopo vituperosi atti, al cospetto
di Tesèo, per salvar sola una vita.
corifea
T’accingi forse a un male irrimediabile?
fedra
A morire. Ma come, avviserò.
corifea
Non dir tristi parole!
fedra
E tu non darmi
tristi consigli: ch’io, la vita mia
oggi lasciando, farò lieta Cípride
che mi distrugge. Da un amore amaro
vinta sarò; ma la mia morte un male
per altri anche sarà, ché dei miei mali
non vada altero; ma, partecipando
questo morbo, a far senno apprenderà.
Si fa ricondurre entro la reggia.