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coro
Strofe I
O vegliarda, ti supplica
l’antico labbro mio:
cado alle tue ginocchia.
Libera i figli miei, non far che restino
insepolte le membra dei cadaveri
giacenti, nell’oblio,
feral, preda alle scane
delle fiere montane.
Antistrofe I
Ti muova questo misero
pianto dei nostri cigli,
e le impronte che incidono
le mani sopra le mie membra pallide.
Ahimè, ch’io non potei recare in patria
i miei defunti figli,
e non s’addensa cumulo
di terra a lor sul tumulo.
Strofe II
Anche tu fosti madre, avesti un pargolo,
o Signora, anche tu, diletto al talamo