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La porta della reggia s’apre, e si vede giungere Fedra, sopra un giaciglio portato a braccia dalle ancelle. L’accompagna la vecchia nutrice.

corifea

Or vedi, alla porta dinanzi
questa vecchia nutrice, che reca
la signora qui fuori. Una nube
odïosa le cuopre le ciglia.
Il mio cuor di sapere ha vaghezza
qual male distrugge
la regina, e cosí la scolora.

nutrice

O sventura degli uomini, o morbi
odïosi! Che cosa per te
debbo fare? Che cosa non fare?
È questa la luce, dell’ètere
è questo il fulgore,
è fuor dalla casa il giaciglio
del morbo affannoso: ché questo