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genda della donna adultera, conveniva alla Fedra della tradizione, ma non conviene a questa Fedra raffinata e purificata; e insozza d’una turpe macchia una figura d’altronde gentile e ideale.

A parte ciò, la tragedia che, conforme al titolo, s’impernia piú sulla figura d’Ippolito che non su quella di Fedra, è costruita con senso di misura e d’equilibrio perfetto, ed è animata da cima a fondo dall’ispirazione e da un alito finissimo di poesia; e a buon diritto fu sempre annoverata fra i puri capolavori d’Euripide.