Dall’interno del palazzo si leva un altissimo urlo di Lico.
lico
Ahimè, ahimè!
coro
Antistrofe I
Lungi non è la morte: tale suona un concento
dentro la reggia: a udirlo l’animo mio ne gode.
Con questo suo lamento
il tiranno preludia di morte alla melode.
lico
Terra di Cadmo, son morto di frode!
b
Perché uccider volevi: adesso espii.
c
Qual fu l’uomo che i Numi contaminare volle
con l’iniqua calunnia, che, con parola folle,
privi di possa proclamò gl’Iddii?
d
È spento già lo scellerato, o vecchi:
la nostra schiera al canto or s’apparecchi.