Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) III.djvu/147

144 EURIPIDE

presso del tempio agli àditi
intrecciando vaghissime carole.
Io vo’ peani innanzi alla tua reggia
cantare, io vecchio al par di cigno candido,
dalle canute gote:
ché nobile materia
non manca alle mie note.
Figlio è di Giove; eppure la sua nascita
col suo valore supera.
Le fiere formidabili
sterminò la sua caccia;
onde tornò fra gli uomini bonaccia.