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ERCOLE 123

i fanciulli vorrei. Ma par ch’io brami
l’impossibile. E dunque, ecco, alla spada
questa mia gola porgo, ché mi sgozzino
mi uccidan, da una roccia giú m’avventino.
Solo una grazia accordaci, o signore,
te ne preghiamo: uccidi me con questa
misera, prima dei fanciulli, sí
che non dobbiam vederli, empio spettacolo,
morire ed invocar la madre e il padre
del padre; e fa’ ciò che tu vuoi, del resto:
ché schermo non abbiam contro la morte.
megara
Ed io ti prego che alla grazia aggiungi
anche una grazia. I figli miei concedi
che adorni io renda con le vesti funebri.
Fa’ che le porte s’aprano, che adesso
per noi son chiuse; e questa parte almeno
del retaggio paterno abbiano i figli.
lico
E sia cosí. Le porte aprite, o servi. —
Entrate pur, fatevi adorni: invidia
non porto ai vostri pepli; e allor che cinti
alle membra li abbiate, io tornerò
per inviarvi ai regni sotterranei.

Esce.