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102 | EURIPIDE |
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Alcune concordanze, non indiscutibili, che intercedono fra l’Ercole furente e Le Trachinie di Sofocle1, hanno dato luogo a molte discussioni dei critici intorno alla reciproca priorità delle due tragedie. Ma siccome la data de Le Trachinie è incerta, ad altri elementi bisogna ricorrere, per illuminare quella dell’Ercole.
Ora, i critici hanno osservato da tempo che il successo di Sfatteria fu dovuto agli arcieri (Tucidide, IV, 32, 2), e la rotta di Delio al loro intempestivo ritiro (Tucidide, IV, 90, 4: vedi l’introduzione a Le Supplici). Ed hanno anche osservato come la difesa dell’arco, che Anfitrione fa nella sua contesa con Lico, e che sa d’appiccicatura, deriverebbe da questi fatti una giustificazione d’attualità storica. Questo argomento, in primo luogo2, e poi altri non spregevoli (per brevità rimando al Parmentier, che li enumera), indurrebbero a porre l’Ercole poco dopo il 424.
A me sembra che una conferma a questa data si possa derivare da una certa risonanza che mi sembra di sentire fra la scena dell’Ercole in cui Anfitrione domanda al figlio notizie di quanto gli avvenne nell’Ade, e quella de La Pace di Aristofane, in cui lo schiavo Trigèo rivolge un simile interrogatorio al suo padrone tornato dall’Olimpo. Non è vera e propria parodia: è una di quelle reminiscenze che si insinuavano, talora, credo, senza piena coscienza del poeta, nelle commedie di Aristofane, che subiva assai piú di quanto sia