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MEDEA 59

all’ara presso accoglimi: cosí
appagata ti sia, mercè dei Numi,
la tua brama di figli. Oh, tu non sai
quale fortuna in me trovi: io farò
che tu generi figli, e non ne sia
piú privo: tal potere hanno i miei farmachi.

egeo

Per piú ragioni son pronto a concederti,
donna, questo favor. Prima, pei Numi;
poi, per i figli miei, di cui la nascita
m’annunzi tu: ché vólto a questo è tutto
l’animo mio. Son questi i miei propositi.
E se tu giunga alla mia patria, o donna,
quivi ospitarti, come vuol giustizia,
io curerò. Ma da te muovi il passo
lungi da questa terra: ch’io desidero
scevro da colpe rimaner per gli ospiti.

medea

E sia: di te solo a lodarmi avrei,
quando avessi di ciò fida promessa.

egeo

In me non hai tu fede? O che sospetti?

medea

Ho fede in te; ma la casa di Pelia
m’è nemica, e Creonte. Or, se volessero