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fantasma, dell’ètere
io sogno volubile, io morto
dagl’Inferi sorto?

antigone

Udirai tristi nuove: i tuoi figli,
padre mio, piú non veggon la luce,
né la sposa che sempre al bordone
tuo presso, era guida
al cieco tuo pie’.
Oh padre, oh padre, ahimè!

edipo

Ahimè ahi sciagura! Non posso che gemere, piangere.
Narrami o figlia: come rapite
furon da un unico fato tre vite?

antigone

Non per ingiuria, non per ludibrio,
ma per doglianza parlo: il tuo Dèmone,
con fiero peso
di spade, ed impeto di fuoco, e furia
di tristi pugne, sui tuoi figli è sceso.
Oh padre, ahimè!

edipo

Ahi!