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308 EURIPIDE


venne a contesa di parole. Noi
vincitor dicevamo il nostro re,
ed essi il loro. E i duci dissentirono:
quelli dicean che Poliníce il primo
colpo di lancia inferto aveva: questi
che niuno, poiché morti erano entrambi,
dir vincitore si poteva. In questa
di fra le schiere era sparita Antígone.
E tutti all’armi corsero. E fu provvido
consiglio che i Cadmèi seduti fossero
presso gli scudi. Súbito balzammo
sopra gli Argivi, e li cogliemmo quando
non avean l’armi cinte ancora, e niuno
resisté; ma fuggiaschi il piano empierono.
Ed il sangue correa di mille e mille,
caduti spenti sotto l’aste. E quando
vinta fu la battaglia, alcuni alzarono
il simulacro, per trofeo, di Giove:
altri gli scudi degli spenti Argivi
portano, come spoglie, entro la rocca;
dei caduti le salme con Antígone
degli amici al compianto altri qui recano.
Di questi eventi, alcuni felicissimi
furon per Tebe, ed altri infelicissimi.