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292 | EURIPIDE |
rupper con l’armi fra le schiere argive.
E mal su male quivi fu: morivano,
giui dai carri piombavano, le ruote
via schizzavano, e gli assi sopra gli assi
e i morti sopra i morti, s’ammucchiavano.
Delle toni schivata abbiamo dunque
sino a qui la caduta: ai Numi, rendere
per l’avvenir beata questa terra:
insino a qui, salva la volle un Dèmone.
corifea
Vincere è bello; ma sarei felice
se un partito miglior gli Dei prendessero.
giocasta
La fortuna e gli Dei finor ci arrisero.
Son vivi i figli miei, salva è la terra.
Ma delle nozze mie, del mal d’Edípo,
fu per Creonte amaro il frutto: il figlio
esso perdé: per la città fortuna,
lutto per lui. Ma questo ancora dimmi
dei figli miei, che fare inoltre intendono.
araldo
Non chieder piú: sin qui felice fosti.
giocasta
A sospettar m’induci: io vo’ sapere.....