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MEDEA 25



nutrice

Ahi me misera, ahi me sventurata!
E che colpa hanno dunque i tuoi figli
del fallo del padre? Perché
li aborrisci? Ahimè, figli, che cruccio
nel mio cuor, che vi colga sventura!
Son tremende le audacie dei principi,
poco avvezzi a ricever comandi,
molto a darne, è ben raro che l’ira
a deporre s’inducano. Uguali
meglio è viver fra uguali. Invecchiare
vo’ fra piccoli beni e sicuri.
Ché la vita mediocre, basta
dirne il nome, e prevale, ed a viverla
di gran lunga migliore è per gli uomini.
Ciò che fugge misura, non può
niun vantaggio recare ai mortali;
e maggiori sciagure, se il Dèmone
mai s’adira, procaccia alle case.