di Tebe, nel guado ove gèmine
le vene convengono
di Dirce, che irrorano
piú oltre la florida
pianura d’Ismeno. Ed Io, l’avola
cornígera, ai principi
cadmèi qui die’ vita; e miríadi
di beni a miríadi s’aggiunsero
per questa città ch’or negli ultimi
cimenti di Marte pericola.