aio
O vecchia ancella, dalla casa addotta
della signora, perché dunque sola
stai su la soglia, e teco stessa gemi?
Come senza di te Medea rimase?
nutrice
Aio dei figli di Giasone antico,
la mala sorte dei signori affligge
i buoni servi, e al cuore lor s’appiglia.
A tal dolore io son giunta, che brama
di qui venir mi vinse, ed alla terra
narrare e al ciel della Signora i mali.
aio
Non desisté la trista, ancor, dai gemiti?
nutrice
Semplice! Appena adesso il mal comincia.
aio
Stolta, se posso ciò della regina
dire, che nulla sa dei nuovi mali!
nutrice
Vecchio, che c’è? Non rifiutarti, parla.