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Entra Polinice, tutto chiuso nell’armi, guardando cauto da ogni parte.
polinice
Delle porte le sbarre agevolmente
mi dischiusero il passo entro le mura:
ond’io temo, che, preso entro le reti,
non mi lascino uscir, ma qui m’uccidano.
Per questo, l’occhio tutto in giro volgere
mi convien qua e là, se qualche insidia
contro me non è tesa. In questa mano
il ferro io stringo, e sicurezza a me
con l’ardir mio procaccio. — Ehi! Chi va là?
Forse un timor mi sbigottisce? Tutto
all’uom che si cimenta appar terribile,
quando in terra nemica il piede inoltra.
Di mia madre mi fido e non mi fido,
che patteggiato, a qui venir m’indusse.
Ma presso è qui la mia salvezza: vedo
questi altari e quest’ara; e questa casa
mi par deserta. Orsú, nel buio anfratto
della vagina riporrò la spada,
e a queste donne chiederò chi siano,